LA LENTE DI INGRANDIMENTO SU ARIANNA FOSCARINI
Arrivo all’appuntamento in anticipo di cinque minuti, ne approfitto per dare un’occhiata alle vetrine del suo negozio.
Ci sono degli occhiali davvero strani, mi sembra la riproduzione della geometria, alcuni sono spigolosi, altri mi ricordano il cerchio di Giotto, uno sembra un triangolo scaleno.
Non riuscirei ad indossare un occhiale che non sia a forma di occhiale, sono propensa a pensare che siano solo in esposizione, frutto di un designer pazzoide a cui hanno dato la licenza di stravolgere l’ordinario.
Sarà una domanda che le farò, così me la segno sul taccuino.
Da lontano la riconosco, il suo occhiale bianco è inconfondibile, quel colore non colore che per essere portato richiede una forte personalità, ci salutiamo e andiamo nel suo studio.
Ci troviamo a Thiene, una cittadina poco lontano da Vicenza, percorriamo il viale del centro e arriviamo nel quartier generale di Foskap.
La osservo mentre accende i punti luce di questo studio curatissimo, sento una donna molto sicura di sé, elegante nei gesti e nelle parole, un’imprenditrice che non si spreca, quelle che portano uno zaino sulle spalle pieno di esperienza, che pesa, ma non si vede.
Fa timore una donna di questo calibro eppure a tradirla sono i suoi occhi.
Dicono tutto i suoi occhi, mi parlano e mi assicurano che dietro c’è una Arianna dolcissima, con il cuore nobile, con un’umanità da vendere.
Accendo il microfono e inizio
Mi puoi definire la parola “Genio”? Che cos’è per te?
Il genio e la genialità sono il sapere una cosa prima di conoscerla. Ti rendi conto che hai un’intuizione, un’idea di cui non sai cosa fare, ma senti che è giusta. Senti che quella sensazione che provi è qualcosa di straordinario, eppure non riesci ad acchiapparla. Perché il genio si concretizzi devi fare un percorso a ritroso. Bisogna dare una spiegazione a questa percezione, snaturarla per farla vivere. Si tratta di programmare l’idea, cioè cogliere tutti gli aspetti della sensazione e chiosarli affinché diventi reale. Altrimenti il tuo genio resterà incompreso.
Posso affermare che il tuo genio si chiama Foskap?
Foskap è la chiusura di un cerchio, anzi è l’intera organizzazione di quello che c’è dentro il cerchio.
Lo scopo di Foskap è il raggiungimento della felicità a cui affianco il significato di stare bene con se stessi. Sono 30 anni che faccio l’ottico ed era giunto il momento di dare una forma umana alla mia professione, non che non lo sia l’ottico in sé, anzi, la nostra funzione è proprio quella di preservare la salute visiva delle persone, ma mi mancava qualcosa per chiudere il cerchio.
Foskap è stata la rinascita
Non sono l’unica ad aver subito bullismo per via degli occhiali. Negli anni ’80 mi chiamavano quatt’occhi e due stanghette, mi dicevano che senza starei stata meglio, facevo compassione e questo dice tutto.
Un fatto per me doloroso si è trasformato in un’opportunità.
Li odiavo quegli occhiali che mi facevano sentire sempre inappropriata. A 14 anni te la devi vedere con i tuoi coetanei, ed è dura comprendere che la sbagliata non sei tu.
Crescendo ho capito che la colpa era di chi aveva pensato di abbinare a me un occhiale sbagliato.
Nasce così l’idea di aiutare le persone a sentirsi bene con questo oggetto. Forte del mio background di consulente di immagine ho ideato il progetto.
LA PRIMA CONSULENZA DI IMMAGINE SULL’OCCHIALE.
Studio il Dna stilistico della persona e faccio emergere ciò che sogna, il nascosto, il dietro le quinte estetico. Faccio da ponte tra l’oggetto e chi dovrà indossarlo, aiuto le persone a sentirsi fiere e sicure di sé.
Raffinatezza è sempre sinonimo di bellezza?
Penso di sì, l’essere raffinati significa trovare nella semplicità il massimo dell’eleganza. Prova a pensare quante persone si rifugiano nelle sovrastrutture per nasconde la loro vera essenza, risultano contraffatte e traspare tutta la loro insicurezza, ottengono esattamente il contrario di ciò che speravano. Mentre la trasparenza e la semplicità premiano in eleganza e raffinatezza.
Un logo affermato è garanzia di qualità?
No, non sempre. Deve esserci l’amalgama di tantissimi elementi, come quando fai una torta, gli ingredienti devono essere proporzionati se vuoi che ti riesca bene. La stessa cosa accade con l’occhiale: design e materiali utilizzati devono essere in simbiosi con lo scopo dell’oggetto e la sua portabilità. Un occhiale può essere fatto con materiali meno nobili risultando ottimale per evidenziare una personalità, non dimentichiamo che la cosa più preziosa è la nostra identità.
Romboidale, ovale, quadrata, a cuore, oblunga e tonda, per capire l’occhiale giusto si parte dalla conoscenza del viso?
Si, nella consulenza le proporzioni del viso sono molto importanti. Quello che non è facile è identificare la forma giusta, spesso non sono così evidenti, ma ci sono delle tecniche per farlo.
Mi avvalgo del concetto che armonia ed equilibrio sono le caratteristiche che cerco in un viso. Il canone della bellezza classico va rispettato o perlomeno conosciuto. Sono regole universali come nella licenza poetica se conosci alla perfezione la grammatica puoi fare degli errori che si trasformano in licenza poetica altrimenti resta un errore e sei in fallo.
La stessa cosa avviene con la scelta dell’occhiale.
Posso mettere una forma di un occhiale per dissacrare, creare una rottura con la forma del viso, ma lo devo fare consapevolmente, perché l’ho studiato e voluto. Creo carattere e personalità sempre in base al Dna stilistico della persona.
L’errore più grande è comunicare ciò che non si è.
Esattamente questo, ognuno resta libero di fare ciò che più gli conviene. Personalmente trovo etico e corretto essere leali prima con se stessi e poi con gli altri. Gauguin diceva: quando guardi un quadro deve emozionarti, solo dopo devi chiederti il perché.
Ariannafoscarini.com
2 Comments on “TROVA IL TUO DNA CREATIVO”
L’errore più grande è di comunicare ciò che non si è!! Questa frase è bellissima oggi tendiamo tutti ad apparire prima dì essere!! Adriano Lio
Interessante, molto bella l’intervista