Per la regina Saba erano le lacrime degli dei…
Se non fosse per il deserto e le moschee, penseresti di trovarti dappertutto fuorché in Medio Oriente. Eppure non ti stupire di vedere un beduino alla guida del suo cammello accanto ad UN omanita con il cellulare o una donna completamente coperta vicino a una occidentale in minigonna. Architetture moderne e accampamenti tradizionali.
Un’arte musiva intrisa di gentilezza, ospitalità e meraviglie dal sapore intenso e inebriante.
Di che cosa sto parlando?Dell’Oman di Qaboos bin Said al Said, il sultano illuminato.
Vieni con me, ti porto dove regna la magia, la tolleranza e la modernità.
Sarà poi vero che il sultano…?
Sì, lo so che lo sai, lui oltretutto non lo ha mai smentito.Certo che essere gay in un’area geografica a tolleranza zero è meraviglioso. Eh bravo il nostro sultano. Oggi, Qaboos bin Said al Said, ha 75 anni, è divorziato, non ha figli e i suoi harem sono vuoti. Non serve che te lo descriva, è lui, quello che vedi dappertutto sui cartelloni sparsi in tutto l’Oman.
Bene ora che le presentazioni sono fatte ti dico cosa devi cercare se andrai in Oman.
Prima però permettimi una cosa.
Di dedicare due righe alla donna, anche se cercare di spiegare le donne omanite non è semplice, figurati, non lo è neppure per noi italiane. Se dovessimo elencare le differenze tra nord e sud finiremmo col riempire un sacco di sciocchezze.
Per cui mi limito ad elencare sei cose fondamentali che il sultano in Oman ha reso possibili.
Cosa possono fare le donne in Oman
Le donne in Oman possono:
- Studiare
- Laurearsi
- Fare carriera nel lavoro
- Partecipare alla vita politica
- Guidare l’automobile
- Divorziare
Banale non trovi?
Non lo è affatto se pensi che il papà di Qaboos si sta, come minimo, ribaltando nella tomba. Ai suoi tempi le donne erano escluse da tutto e quando dico tutto è tutto.
E sai cosa mi rattrista? Che nel settore pubblico in Oman ci sono più donne dirigenti che in Italia.
“Se l’energia, le capacità e l’entusiasmo delle donne dovessero essere esclusi dalla vita attiva del Paese, il Paese stesso verrebbe privato del cinquanta per cento del suo genio”
Queste parole pronunciate da Qaboos, hanno pesato più di una guerra eppure il genio che era in lui, nel suo pensiero illuminato, nei suoi desiderata, ha reso l’Islam moderato e moderno, strizzando l’occhio destro all’amico eccentrico degli Emirati Arabi e quello sinistro al medievale Yemen. Il suo Oman è oggi un paese meravigliosamente moderno.
Mi sono leggermente dilungata, ti ho promesso che avrei parlato dell’oro bianco e per farlo ti faccio entrare nelle atmosfere raccontate nelle novelle in “Mille e una notte”.
Immagina di essere al centro di una carovana che si sta spostando nel mezzo del deserto, il cielo è stellato e ti protegge. Senti un forte un odore che ti inebria, si tratta forse dell’oud?
Sai cos’è Oud?
L’odore che ha stregato l’Oriente.
L’oud proviene dal legno dell’albero di Agar tropicale e si ritiene sia il più raro al mondo.
Nel corso della vita di questo albero ad un certo punto il legno viene infettato da una muffa parassitaria che reagisce producendo una resina preziosa, scura e profumata.
Questo è l’ingrediente utilizzato nelle profumazioni. Oud, conosciuto anche comeoudh, agalocha, aloeswood o eaglewood.
Si tratta di una resina naturale costosissima.
Pare che solo il 2% di questi alberi la produca. Non solo questo aumenta il prezzo dell’olio che si ricava, ma anche il legno è uno dei più costosi sul mercato. Inoltre, molti di questi alberi sono ora specie minacciate.
L’oud in profumeria: mitico e costoso
Le migliori fragranze si rifanno all’uso dell’oud come tema centrale della profumazione, il regno degli Dei ricorda le suadenti atmosfere orientali e la calda dolcezza che emana mista tra legnoso e balsamico. L’odore è deciso, sensuale quasi animalesco, a tratti può ricordarti il cuoio.
L’olio di oud invece si estrae dal legno o per fusione della resina.
E’ applicato direttamente sulla pelle, ricordate solo di non abusarne, può costare $ 5.000 per libbra.
Una bottiglia da 3 grammi la puoi pagare $300 o forse qualcosa in più, la buona notizia è che deve durarti un anno, pare che bastino solo alcune gocce e la tua pelle profumerà per 24 ore.
Capito perché costa molto?
La sua rarità, la forte domanda, la difficoltà nel raccoglierlo sono gli estremi per considerarlo l’olio più caro del mondo. Il suo valore annuale sul mercato è di circa $ 6 miliardi e il suo valore è spesso stimato di una volta e mezza il valore dell’oro.
Per queste ragioni, a volte viene denominato Oro Bianco.
Le donne bruciano incensi per dare il benvenuto agli stranieri, per loro è un gesto di accoglienza preziosissimo. Da qui partiva la “Via dell’Incenso” che arrivava sul Mediterraneo. Oggi è nominata Patrimonio dell’Umanità. Pensa nei millenni, su questa rotta, quante culture e religioni si sono incrociate tra insidie e paesaggi mozzafiato è passata la storia dell’uomo.
Non basta questo per farti innamorare dell’Oman, bisogna viverlo. Se ci sei stato lascia il tuo commento noi di Chic Advisor saremo lieti di pubblicarlo.
L’Oman in pillole
Info: www.omantourism.gov.om
Moneta: rial (OMR). 1 OMR=2,30 euro circa.
Fuso orario: + 3 ore rispetto all’Italia, + 2 quando è in vigore l’ora legale.
Documenti necessari: passaporto con almeno 6 mesi di validità residua all’ingresso nel Paese e due pagine libere; visto, che può essere fatto direttamente all’arrivo (può essere anche richiesto online: https://evisa.rop.gov.om/voa). Costa 5 rial (poco meno di 12 euro) per 10 giorni, 20 rial (poco più di 46 euro) per 30 giorni.
Per informazioni ulteriori puoi rivolgerti all’ambasciata a Roma (Via Della Camilluccia 625, tel. 0636300517).
Stagione migliore per visitare l’Oman: fra ottobre e marzo aprile con una temperatura che tocca i 30 gradi, nelle altre stagioni si raggiungono i 40.
Voli per l’Oman: con Oman Air, collegamento diretto da Milano Malpensa per Muscat Seeb (6 ore e mezza-7 di volo); tutte le altre compagnie aeree fanno almeno uno scalo. Buone soluzioni sono proposte da Turkish, con stop a Istanbul (www.turkishairlines.com), ed Etihad (www.etihad.com/it-it), con scalo ad Abu Dhabi.