Se non hai gli occhi puntati sugli abiti che bellissime donne indossano per attraversare il red carpet della 76° Mostra del cinema di Venezia, non sei una vera fashion victim 😉
In questa edizione si è visto di tutto, alcuni abiti che fanno sognare, altri che lasciano attoniti, la semplicità delle principesse del terzo millennio alternano lo chic con lo choc.
Dettagli e super dettagli: sei pronta a scoprire cosa ha visto la lente d’ingrandimento fashion detective di Chic?
Non tutto merita di essere commentato, alcuni outfit ricordano troppo zia peppa che corre dal panettiere a meno dieci a mezzogiorno, perché ha scordato le rosette e il prosciutto cotto.
Fa pure piacere a dirla tutta, se sul tappeto più spiato del momento le vip indossano un pigiama, uno short o un jeans con maglietta bianca, quasi a voler passare il messaggio: l’abito non fa il monaco, o perlomeno non lo fa sempre.
Indossare la semplicità è l’occhio che scannerizza fugacemente la donna per finire sul nome e cognome e cosa ha fatto per essere lì, niente male, per una volta.
Che ci sia una rivoluzione stilistica in atto?
I dubbi sorgono all’apparenza, ogni giorno le attrici sfoggiano look diversi, ma mica siamo ingenue, sappiamo che nulla è lasciato al “nonsocosametterechiudogliocchiepesco”
Come il cangiante e pomposo abito in organza indossato dalla modella e attrice italiana Nicole Macchi.
L’abito di Nicole Macchi alla Mostra del Cinema
Se un critico non scava sul fondo, sembrerebbe un abito simular uguale a molti altri. Invece scopriamo che la casa svedese Wilhja realizza abiti di lusso con materiali naturali o riciclati o eco stostenibili.
Il risultato è stato il luccichio di flash dei fotografi di tutto il mondo che ha immortalato, mi chiedo, Nicole o l’abito?
La bella Nicole ha dichiarato che il brand promuove l’arte dell’esprimere il proprio io attraverso ciò che si indossa.
Perché gli altri brand esprimono le personalità della tua vicina di casa?
Il tema della 76° edizione della Mostra del Cinema di Venezia
Il rapporto tra le persone, i perché delle guerre e l’animo umano, almeno dando un’occhiata ai temi dei film proposti.
Ne deduciamo che anche il look debba corrispondere al filo conduttore della 76° edizione?
Sembra che l’altalena tra l’abito “bello e impossibile” e “scusa esco un attimo a prendere aria” sia alquanto visibile.
Gli short in pelle della Ferragni con la maglietta Dior sono pensati come ogni gesto o parola pronunciata. Lei è Chiara Ferragni, il suo documentario e la sua vita principesca. Si mettesse uno short da 3 euro e una t-shirt da 2 comprata al mercato sotto casa, tempo un post e migliaia di like, le bancarelle sarebbero prese d’assalto e diventerebbero le nuove boutique del terzo millennio, facciamone una ragione.
Eppure anche in questo mondo patinato c’è chi può e chi non può.
Prendiamo i ciclisti neri abbinati al blazer fucsia di Adèle Exarchopoulos, ecco, un “anche no” ci sta tutto, suggeriamo una corsetta intorno al quartiere alle 2 di notte, non me ne voglia Adèle, ma non sei nonna belarda in gita scolastica, un minimo di: “dove stava il suo agente in quel momento?”
La mise di Adele Esarchopoulos
Poi c’è chi può tutto come la madrina della mostra Alessandra Mastronardi, icona di eleganza, sempre radiosa a prescindere da cosa abbia deciso di indossare.
La meraviglia di questa mostra del Cinema di Venezia è la leggerezza del fare come ti pare, tiratissima se partecipi a un party esclusivo o sciolta se passeggi lungo le calle di venezia.
Merita una standing ovation Monica Bellucci e la lunga coda rossa dell’abito che per poco non fa capitolare il direttore della mostra, Alberto Barbera. Monica era accompagnata da Vincent Cassel, fatto che conferma che gli ex restano tali davanti alle telecamere, sebbene nell’intimità confermano una solida e sana amicizia.
Monica Bellucci a Venezia
Ogni edizione ha il suo strascico
E anche in questa lo strascico si fa notare. moltissimi stilisti hanno allungato con una coda l’abito delle loro beniamine.
Nima Benati alla Mostra del Cinema
Da Cristina Capotondi con un abito in chiffon drappeggiato che pare una dea greca, ad Alessandra Mastronardi con abito giallo sole, Nima Benati in rosa confetto e due metri di coda, a gong li in due pezzi corto davanti e lunga coda in nero, Laura Comolli in giallo limone, Kasia Smutniak che indossa un abito color tabacco, solo per citarne alcune.
La splendida Kasia Smutniak sul red carpet
Per ora un solo abito scandalo che mette in bella mostra il lato b di Ludovica Pagani: abito rosso fuoco e spacchi alla Belen con mutanda culottes a favore di obiettivo ovviamente in tinta. Chi lo chiama “incidente” o ci fa o ci è.
Il lato B di Ludovica Pagani
Per noi davvero poco chic.
Per il resto solo belle signore e abiti stupendi che raccontano i vari aspetti di una donna quando si sente libera di essere se stessa a prescindere da cosa decida di indossare.
Attendiamo la chiusura e le premiazioni cibandoci ancora di look e consigli dal red carpet made in Venezia.
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